Perché il carpione è la specie più rara della Val di Comino

La più rara specie animale della Val di Comino è il carpione del Fibreno, meglio conosciuto come Salmo fibreni. Questo pesce d’acqua dolce appartiene alla famiglia dei Salmonidi ed è il principale endemismo animale a livello di vertebrati del Lazio e tra i più rilevanti d’Italia. La specie non supera i 20 centimetri di lunghezza e il peso di 60-70 grammi e che vive solo nel lago di Posta Fibreno. La specie è stata pescata per secoli per la sua carne ma adesso è rigorosamente protetta.

Descrizione fisica

Molto simile alla trota sarda, se ne distingue per l’occhio grande, le dimensioni, al contrario, molto piccole ed il muso arrotondato. La livrea è bruna o verdastra sul dorso, digradante nel giallastro sul ventre. Sui fianchi sono allineate 7-9 macchie scure indistinte simili a quelle dei giovani salmonidi o a quelle della trota “macrostigma” italiana. Sui fianchi sono presenti anche alcune macchie scure ed altre rossastre o violacee, spesso con un ben definito “alone” chiaro.

L’ambiente dove vive

Il carpione necessita di acque limpide, con corrente moderata e fresche, ricche di vegetazione macrofitica sommersa e substrato pietroso o ghiaioso. Tende a stazionare presso il fondo ed a nascondersi tra le asperità del substrato, muovendosi più attivamente durante le ore crepuscolari. Il lago di Posta Fibreno è alimentato da un sistema carsico sotterraneo, numerose grotte e anfratti sono collegati al suo alveo, la specie è adattata a sfruttare queste cavità come rifugio.

Il problema della luce

Non ama molto la luce anzi, secondo una credenza locale, in alcuni periodi dell’anno condurrebbe una vita cavernicola all’interno degli anfratti carsici ipogei che alimentano il lago. Gli occhi grandi e il fatto che sia un pesce lucifugo mostrano un certo adattamento alle condizioni di oscurità delle grotte. I ricercatori hanno osservato che sia i maschi che le femmine raggiungono la maturità sessuale al primo anno di età e la loro taglia è ridotta rispetto ad altre specie.

Perché è una specie protetta

Il carpione si riproduce da ottobre ad aprile e, poiché la popolazione di questa specie è costituita da un basso numero di individui, dal 1995 né è stata vietata la pesca. Anche il Carpione del Fibreno è inserito, dal 1998, nel Libro Rosso degli Animali d’Italia pubblicato da WWF, che lo classifica come “specie in pericolo in modo critico, con livello di estinzione allo stato selvatico estremamente elevato nell’immediato futuro”.

Foto: Enzo Ruma