Con l’arrivo dell’estate molti ristoranti e agriturismi permettono di gustare le specialità e i piatti tipici della Val di Comino, espressione di una cucina povera, dove le massaie si sono sempre ingegnate a mettere insieme in un piatto unico quello che avevano a disposizione, spesso gli stessi avanzi del pasto precedente. Nasce così la minestra con pane raffermo, fagioli cannellini di Atina, verdure, patate e zucchine, arricchita con qualche pezzo di salsiccia. Simile è il Cip ciap, piatto povero a base di zucchine, patate, peperoni e qualche volta carne. C’è poi la cipollata, con formaggio, uova e cipolle. Tra i tanti piatti unici figura anche la pasta fatta in casa e preparata con le lenticchie.
Salumi e formaggi fatti in casa
Nei secondi prevalgono invece i formaggi e i salumi, dalle salsicce che moltissime famiglie continuano a fare in casa, secondo una tradizione tramandata da generazioni al saporito formaggio pecorino della valle. Rara ma notevolissima è in particolare la “marzolina”, un piccolo formaggio che un tempo si produceva solo nel primo periodo di lattazione della capra, in marzo appunto, e che è presidio Slow Food. Le formaggelle si lasciano stagionare qualche giorno su graticci di legno e poi si fanno maturare qualche mese in damigiane di vetro piene di olio di oliva, che le rende bianco avorio.
La qualità dell’olio
L’olio è un’autentica gloria locale, grazie alle olive di varietà Marina che la famiglia de Marina impiantò nella valle a partire dal XVI secolo e che hanno attecchito benissimo, nonostante i 700 metri di quota. Anzi, proprio l’altitudine degli oliveti permette di evitare l’uso di trattamenti chimici, consentendo lo sviluppo di un’oliva sana, ricchissima in polifenoli, da cui si trae un olio verde scuro, dalla piacevole nota piccante.
I vini certificati
Anche i vigneti locali danno ottimi vini Doc e Igp. A partire dal Cabernet di Atina, la cui storia inizia nel 1860 con l’Unità d’Italia, quando il vitigno venne introdotto sul posto assieme al Syrah. Tutte uve provenienti da vigneti piantati a circa 350 metri nelle aree pedemontane della Doc del Cabernet Atina, prevalentemente in Val di Comino, delimitata a nord dalle catene appenniniche del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, e a sud dai monti della bassa Ciociaria.
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