È un borgo millenario Gallinaro e «mostra assai dell’antico, perché la maggior parte delle case è murata di creta, significando che fusse prima dell’inventione della calce». Il suo nome deriva dalla “Silva Gallinaria” citata da Cicerone.
Alto sulla collina il Castello di Gallinaro aveva una posizione strategica rilevante per il controllo visivo della valle e, attraverso segnali di fuoco e di fumo, poteva comunicare facilmente con le altre fortificazioni del ducato. Tali particolarità spiegano ampiamente il numero e la frequenza degli assalti cui esso fu sottoposto nei secoli della sua storia.
Lentamente, alla rigida organizzazione feudale si sostituiva un nuovo sistema che dava voce ai cittadini, l’Università, l’antica denominazione di Comune. Il primo documento in cui veniva citata è del 1204. Finito il tempo dei guerrieri e delle battaglie, Gallinaro è oggi luogo di pace come testimoniano il fiorire dell’antico Santuario di San Gerardo e della più recente cappella dedicata a Gesù Bambino. Ogni giorno una teoria interminabile di fedeli, provenienti da ogni parte d’Italia, affolla questo luogo, tanto da renderlo famoso in tutto il mondo.
Gallinaro è noto per i suoi prodotti sani e genuini, come i gustosi formaggi e i pregiati vini, conosciuti già dal 1595 perché «bianchi, piccoli, un poco bruschetti, et per conservarli l’Estate gli danno un poco di cottura, non tanto, che dia fastidio, et non generalmente à tutti li vini».
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