Novecento

L’itinerario ha inizio in Piazza Carlo Coletti e si conclude in Via Roma, presso l’abitazione di Geltrude Adler, internata ebrea di origine austriaca deportata ad Auschwitz e poi sopravvissuta. Il percorso permette di scoprire i luoghi della memoria durante la seconda guerra mondiale, quando San Donato divenne retrovia del fronte di Cassino e un centro logistico dell’esercito tedesco, perché fu il più vicino al fronte tra i paesi della Val di Comino non sfollati e non distrutti.

Tappa dopo tappa il visitatore vedrà i palazzi utilizzati dai comandi militari, le abitazioni degli internati ebrei di origine straniera presenti in paese fin dal 1940, approfondirà la vita quotidiana dei sandonatesi con i soldati tedeschi e con gli alleati; tra le architetture realizzate negli anni del fascismo scoprirà il celebre Edificio Scolastico progettato dal socialista Giusepe Romita, futuro ministro e padre della Repubblica Italiana.

Il percorso permette di conoscere: la deportazione degli ebrei il 6 aprile 1944; la storia delle oltre cento famiglie che nascosero e salvarono dalla cattura numerosi ebrei e soldati alleati fatti prigionieri dai soldati dell’Asse; la vicenda di Vincenzo Piselli, catturato e deportato nel campo di Dacau. In memoria dell’attività di soccorso svolta dal giovane a favore di ebrei e soldati ex prigionieri, le Forze Armate Alleate rilasciarono alla famiglia un documento firmato dal generale Alexander.

In conclusione verrà ricordata la storia degli scalpellini che, oltre a lavorare alla Casa Bianca e a Versailles, ricostruirono Montecassino, lavorarono al Cimitero militare polacco di Cassino e al Sacrario Militare a Mignano Montelungo.