Turismo delle radici, il progetto approda a Settefrati

“Felicita back home” è il progetto per la rigenerazione del borgo di Settefrati finalizzato a costruire nuove relazioni fra le generazioni separate dall’emigrazione all’estero. L’iniziativa è stata presentata a Montecitorio da Fucsia Fitzgerald Nissoli, deputata eletta all’estero nella ripartizione Nord e Centro America.

Riconnettersi con le radici

Il progetto punta ad attrarre i “nomadi digitali”, che possono tornare a vivere nel comune d’origine. Claudia Bettiol, animatrice del Premio Town Ambassador per consentire ai discendenti degli emigrati italiani di riconnettersi con le proprie radici, ha parlato della possibilità di «coinvolgere questi giovani in un processo di cittadinanza temporanea. Il vero successo di queste iniziative si misura da quanto restano legate fra loro le diverse comunità dei giovani sul territorio italiano e nel mondo».

Una terra di emigrazione

Settefrati è tra i primi comuni del Lazio per percentuale di emigranti, con 631 iscritti all’Aire (Anagrafe dei Residenti all’Estero) e 698 residenti nel Comune. Una dimensione che, dal punto di vista del Ministero degli Esteri, è proiettata sulla dimensione delle comunità degli italiani nel mondo: ottanta milioni di oriundi e sei milioni e mezzo di residenti con passaporto italiano.

Il Turismo delle radici

Giovanni Maria De Vita, responsabile appunto del progetto “Turismo delle radici” del Maeci. Tra le finalità del progetto, ha precisato, «non solo quella di far conoscere l’Italia alle nostre comunità di connazionali nel mondo ma far conoscere il valore dell’emigrazione ai nostri connazionali in Italia». Presente in videoconferenza dal Canada Tony Malizia, presidente della Canneto Society di Toronto, che ha sottolineato come «i giovani italiani all’estero, almeno in Canada e negli Stati uniti, di seconda terza e quarta generazione, sono ansiosissimi di visitare l’Italia, la Val di Comino e Settefrati».