La prima tappa del Festival delle Storie 2017 è Alvito. La carta del 23 agosto è Anguana, la ninfa delle acque.
GLI APPUNTAMENTI DELLA GIORNATA
• 10:30 · Piazza Marconi: I personaggi fantastici dell’Appennino
Cinque carte per cinque giorni e cinque canzoni. La valle sullo sfondo ma il canovaccio sono sempre i personaggi dei nostri tarocchi, rivisti, ridisegnati e portati sulla scena. Questa volta si parla dell’invisibile e dell’improbabile. Sono i misteri e la tradizione fantastica dell’Appenino. Eccoli: Anguana, la ninfa delle acque, Babalot, lo spirito dei boschi, Janara, la strega, il lupo mannaro, il lato selvaggio della vita e Babbaceglie, l’elfo di casa. Le acque sono la memoria, i boschi la paura, le streghe la seduzione, il lato selvaggio è l’io, la casa siamo noi e gli altri.
• 11:30 · Piazza Marconi: Quelli del liceo classico
In questi tempi incerti c’è sempre qualcuno che ritiene inutile o fuori tempo studiare il greco e il latino. Qui vi raccontiamo perché il liceo classico non è un modello culturale vecchio ma ti permette di affrontare il futuro con uno sguardo più ricco e profondo. Michele Napolitano con “Il liceo classico: qualche idea per il futuro” e Miska Ruggeri con “Giù le mani dal liceo classico”. Un confronto a due con Alessandro Giuli, direttore del settimanale “Tempi” come arbitro e suggeritore.
• 18:00 · Convento di San Nicola: Divenire, dalla Dolce Vita ai mitici anni Ottanta
Il “Divenire” nasce dall’idea di far rivivere il passato attraverso uno spettacolo suggestivo e dinamico. Protagonista indiscussa è la musica che guida lo spettatore lungo il viaggio nel tempo. Verranno riproposti i grandi successi musicali, le danze e le mode che hanno scandito le varie epoche. La terza edizione, curata da Natascia Sambucci e Arianna Ruggeri, è dedicata agli anni della Dolce Vita, agli anni di Piombo e ai mitici anni ’80. Con una nota di nostalgia la musica racconterà i tre decenni più significativi della storia italiana, assolutamente diversi tra loro ma uniti dal fatto di essere il preludio di un grande cambiamento storico.
• 19:00 · Piazza Umberto I: Straniero in terra straniera
Le storie arrivano da lontano, qualche volta dal mare oppure da est e si fermano davanti a un semaforo. Forse ha ragione Walt Whitman: “Straniero, se passando m’incontri e vorresti parlarmi, perché non dovresti parlarmi? E perché non dovrei io parlare a te?”. Fabio Rocco Oliva racconta “La canzone dei migranti”, dal Mediterraneo all’Aspromonte, speranza, azzardo e disillusione. Veronica Tomassini, con “L’altro addio”, svela ciò che spesso preferiamo non vedere: chi vive volontariamente ai margini, in un’Italia sotterranea, fatta di ponti, metrò e parchi pubblici. Una vita che attraversa e abita tante altre vite. Modera Ivano Porpora.
• 20:00 · Piazza Umberto I: Ogni motore ha un’anima
Come andare più veloci della propria vita, per lasciarsi alle spalle i ricordi e quello che sei. L’adrenalina di chi sfida la morte. “Pizza Marconi” è un cortometraggio prodotto da CinemAlfa e Father & Son. La regia è di Maurizio Matteo Merli. Andrea e Massimo, due amici che lottano per arrivare a fine giornata si arrabattano lavorando nella pizzeria di Erminio, padre di Andrea. Vediamo una Roma anni ‘90, auto veloci e corse clandestine sono lo sfondo di una storia che ricorderà ai due ragazzi, sospesi tra sogno e realtà, una verità dolorosa. Il magico mondo degli alfisti raccontato da Daniele De Rosa e Ivan Scelsa. Modera David Duszynski.
• 21:00 · Piazza Umberto I: Narratela. Vittorio De Sica, mio padre
Emi De Sica racconta suo padre. E’ come entrare nel mondo di una leggenda del cinema non solo attraverso i suoi film, ma nei ricordi della vita quotidiana e di famiglia. «Più invecchio più sono come lui. Peccato che alla mia età non c’era già più». Ci sono anche le lettere dal set, quelle raccolte nel libro: “Cara Emi, sono le 5 del mattino…”. Ci sono il lessico familiare e le ricette di famiglia. «È ora di pranzo e papà non sapeva cucinare. Però in cucina e pontificava: i broccoletti vanno saltati a crudo. Non credo di averli mai preparati diversamente».
• 22:00 · Piazza Umberto I: L’etrusco uccide ancora
Nel 1972 Armando Crispino, specialista del cinema di serie B, dirige “l’Etrusco uccide ancora”, un horror all’italiana ambientato tra Spoleto, Cerveteri, Tarquinia, Frascati e Montefiascone, dove vengono uccise giovani coppie seguendo il macabro rituale delle tombe etrusche. Un film terrificante, incubo ricorrente nelle notti insonne di un ragazzino torinese. Qualcosa che riemerge a distanza di oltre quarant’anni, occasione per ritornare sulla grande stagione del cinema italiano di genere, in un dialogo tra l’ex ragazzino, Luca Beatrice divenuto nel frattempo critico d’arte (ma laureatosi in storia del cinema) e lo scrittore Fabio Genovesi, che di questi film sa tutto, e di cui a settembre uscirà il nuovo romanzo “Il mare dove non si tocca”.
• 23:00 · Piazza Umberto I: Storia della canzone d’autore 1950-2017
Massimo Germini, storico della canzone d’autore italiana nonché da molti anni ormai musicista e collaboratore di Roberto Vecchioni, accompagna il pubblico in un variegato viaggio storico-musicale dei nostri ultimi 60 anni. I suoi interventi verranno illustrati da brani musicali eseguiti con la sua chitarra che accompagna voce di Helena Hellwig. Da “Vecchio frack” di Domenico Modugno ai giorni nostri; ovvero, da Genova a Milano, da Bologna a Roma.
• 24:00 · Piazza Umberto I: Defaticamento live: storie di Mezzanotte
Volete vivere il dopo Festival delle Storie in diretta? Questa è l’occasione buona. Edoardo Inglese e David Duszynski come impareggiabili maestri di scena. Chiacchiere in libertà con gli ospiti della giornata e interventi estemporanei del pubblico. Non c’è una trama precisa, ma solo un canovaccio. Questa sera, ancora di più, si racconta a soggetto.