Il 3 febbraio la Val di Comino festeggia San Biagio. Antichissimo è il legame che unisce gli abitanti della valle al protettore di tutti i mali di gola, patrono di San Biagio Saracinisco, suggestivo borgo ricco di storia e tradizioni da riscoprire. Dal 25 gennaio, gli zampognari annunciano la festa nelle case della valle suonando la tradizionale Novena.
ANTICHE TRADIZIONI
Il Martire viene ricordato con un triduo di preparazione. Il 2 febbraio, giorno della Candelora, vengono distribuite le candele benedette che nella tradizione locale proteggono dai temporali, dalle epidemie e dalle calamità naturali. Tra i partecipanti alla festa vanno ricordati i pellegrini che dall’Antica (Picinisco), a piedi, raggiungono il santuario. Il dolce tipico della festa è gl’ pi’cc’lat’.
CHI ERA SAN BIAGIO
Biagio di Sebaste, noto come san Biagio (III secolo – Sebaste, 316), è stato un vescovo cattolico e santo armeno. Vissuto tra il III e il IV secolo a Sebaste in Armenia (Asia Minore) è venerato come santo dalla Chiesa cattolica (Vescovo e Martire) e dalla Chiesa ortodossa. Era medico e venne nominato vescovo della sua città. A causa della sua fede venne imprigionato dai Romani, durante il processo rifiutò di rinnegare la fede cristiana; per punizione fu straziato con i pettini di ferro, che si usano per cardare la lana. Morì decapitato.
PROGRAMMA
3 FEBBRAIO 2020
Ore 09:30 • Santa Messa con benedizione della gola e unzione della gola
Ore 11:00 • Santa Messa e unzione della gola
Ore 16:00 • Solenne celebrazione presieduta da monsignor Gerardo Antonazzo vescovo diocesano
Ore 17:00 • Processione per le vie del paese con la reliquia e la statua del Santo patrono, accompagnata dagli zampognari e dai fuochi pirotecnici. Al rientro in chiesa, unzione della gola e bacio della reliquia
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Foto: Dina Vettese