In occasione della Festa della Donna vogliamo ricordare le donne della Val di Comino, il loro valore e i loro sacrifici. Lo facciamo attraverso Rosalina Pesce di Gallinaro, il cui nome è sconosciuto a molti, ma la sua immagine è diventata immortale perché icona di uno dei simboli nazionali francesi: la semeuse (in francese: seminatrice). Rosalina, raffigurata su monete e francolli dalla fine dell’Ottocento a oggi, è uno dei legami più forti che unisce la Val di Comino alla Francia. Il merito della riscoperta di Rosalina è dello studioso Michele Santulli. Grazie a lui le autorità francesi hanno riconosciuto l’origine italiana della semeuse.
ROSALINA SULLE MONETE DI ROTY E JIMENEZ
Oscar Roty (Parigi, 1846-1911) è stato un disegnatore e medaglista francese, famoso per le sue monete e francobolli. Il tipo più famoso è la semeuse ed ebbe un considerevole successo nella monetazione francese. Il suo modello, creato nel 1897 per le monete d’argento della Terza Repubblica francese, fu riutilizzato nel 1960 per il nuovo franco ed è diventato oggi uno dei tre simboli, accanto al busto di Marianne e all’albero, scelti dalla Francia per essere rappresentati sulle facce nazionali dell’euro. All’inizio del XXI secolo, la semeuse è riapparsa sotto le spoglie de La Semeuse cinétique di Joaquin Jimenez attraverso una serie di otto monete aventi corso legale in Francia: da 5 a 500 euro, in oro e argento.
ROSALINA PESCE A PARIGI
Rosalina nacque alla fine dell’Ottocento a Gallinaro, in località Frattone. Lo studioso Michele Santulli ricostruisce la nascita della celebre immagine: «Lo scultore parigino Oscar Roty, molto accreditato per i meriti artistici e le sue qualità, aveva ricevuto dal Governo l’incarico di proporre un bozzetto per la nuova monetazione d’argento. Un giorno per le strade di Montparnasse, all’epoca letteralmente rigurgitanti di modelle e modelli ciociari, notò una di nome Rosalina, che aveva all’incirca quattordici-quindici anni. Sebbene disponesse e collaborasse con decine di altre modelle e modelli per i suoi lavori, Roty si invaghì del sembiante e della figura di Rosalina paludata nel suo bel costume ciociaro e vide in lei l’immagine che gli aleggiava in testa».
L’IMMAGINE DELLA SEMINATRICE
Sempre Santulli, nell’articolo La ciociarella più famosa di Francia, racconta il lavoro nello studio di Roty a Montparnasse: «Un gallinarese a Parigi che negli anni cinquanta del secolo scorso ebbe modo di frequentare Rosalina ormai vecchia e sola, illetterata e analfabeta, raccolse qualche confidenza su questa esperienza con il celebrato scultore: in particolare l’episodio che per ottenere quell’effetto di svolazzamento degli abiti trasparenti che aderivano sul corpo della seminatrice, l’artista imponeva che la modella bagnasse gli abiti e lui con un rudimentale ventilatore ne provocava lo sventolio. Gli effetti desiderati furono ottenuti ma, racconta questo vecchio signore gallinarese, Rosalina corse il pericolo di perdere la vita in quanto si buscò una grave polmonite».