Posta Fibreno, la riserva naturale studiata da Plinio il Vecchio ma ignorata dal grande turismo

scoprire_06-07-17Crocevia di tradizioni e miti, scrigno che racchiude perle naturalistiche uniche al mondo. La Riserva naturale del lago di Posta Fibreno, a pochi chilometri da Frosinone ed equidistante da Roma e Napoli, è stata una delle prime aree protette della Regione Lazio e, più recentemente, è stata designata Zona di Protezione Speciale dall’Unione Europea. In poco più di 345 ettari – il lago ne copre 30 – racchiude un patrimonio faunistico e floristico ineguagliabile. Un tesoro cantato già da Cicerone più di 2000 anni fa: «Amo questa salubrità ed amenità. Specialmente da quando sono qui giunto non mi posso saziare di tanta meraviglia».

LA RISERVA DEI RECORD
La Riserva, malgrado la sua ridotta estensione, detiene alcuni primati assoluti sia a livello europeo, sia in ambito mondiale. Un fenomeno probabilmente unico al mondo è rappresentato dalla presenza di un’isola galleggiante – chiamata “La Rota” – al centro del lago. Il piccolo isolotto, del diametro di circa 30 metri – formato da torba, radici e rizomi, si muove all’interno dello specchio d’acqua grazie al vento e al flusso delle acque. Uno spostamento, visibile a occhio nudo, che si verifica quasi una volta al giorno e avviene più frequentemente di mattina. Su questa lingua mobile di terra, inoltre, vive uno dei pioppi più vecchi del mondo. La leggenda vuole che l’isola sia la stessa descritta da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia. Le particolari caratteristiche naturalistiche del lago, inoltre, consentono la proliferazione di specie ittiche molto rare o uniche, come il Carpione del Fibreno, un piccolo salmonide che si riproduce esclusivamente in questo bacino d’acqua. La flora e la fauna marina, inoltre, hanno permesso al lago, secondo una rivista specializzata tedesca, di rientrare fra i 13 luoghi più belli al mondo in cui effettuare immersioni.

IL PATRIMONIO IGNORATO (DAL TURISMO)
La Riserva rientra nelle oltre settanta aree protette della Regione Lazio. «Si tratta di una delle aree più importanti per valore naturalistico nel nostro ampio patrimonio regionale – spiega Vito Consoli, direttore della Direzione Regionale Ambiente e Sistemi Naturali –. Questo luogo è un esempio di quello che le riserve e i parchi del Lazio possono offrire in termini di patrimonio, tradizioni e biodiversità». La regione, infatti, detiene oltre il 50% della biodiversità presente in tutta Italia. Una ricchezza unica, ma spesso ignorata dal grande turismo, soprattutto da quello italiano. La Riserva del Lago di Posta Fibreno ne è un esempio: molto apprezzata dai visitatori stranieri, ma poco conosciuta da chi risiede nel Lazio. «Si tratta di un punto strategico, perfettamente a metà fra Roma e Napoli – spiega Adamo Pantano, sindaco del Comune di Posta Fibreno e Presidente della Riserva -, ma spesso non riusciamo ad “agganciare” i grandi flussi turistici. Per far fronte a questo problema, stiamo cercando di rilanciare una promozione del territorio fondata sulla sua peculiarità ambientale». La valorizzazione del territorio laziale è anche uno degli obiettivi principali della Regione: «Stiamo realizzando progetti sperimentali nell’ambito del programma “Natura in viaggio” – dice Consoli –. La caratteristica comune a tali iniziative è la forte attenzione alla sostenibilità, alla biodiversità e alle tradizioni di luoghi unici come questo».

Fonte: Corriere.it