A San Donato Val di Comino la devozione per San Marcello Papa è antica e documentata fin dal XVI secolo. Il 16 gennaio alle ore 16, la parrocchia, intitolata a Santa Maria e San Marcello, lo ricorderà con una solenne celebrazione religiosa. In passato, in occasione della ricorrenza, la parrocchia si metteva a festa, l’Abate indossava i paramenti nuovi e, al termine della messa solenne, offriva un rinfresco ai concittadini in segno di buon augurio per gli impegni che attendevano la parrocchia nel nuovo anno.
TRA STORIA E TRADIZIONE
In occasione della visita pastorale del 1588 venne consacrato in suo onore un altare nel Duomo. Della consacrazione rimaneva traccia, nel 1609, di una croce rossa dipinta sull’altare. A San Marcello, protettore degli stallieri e delle scuderie, si rivolgevano i sandonatesi quando a dorso di mulo o di cavallo percorrevano la Via Marsicana (detta comunemente la “mulattiera”) diretti in Abruzzo. In segno di protezione dedicarono al Santo anche il monte (1882 metri) che vedevano quando partivano da San Donato e poi rivedevano una volta giunti nei pressi di Castelluccio e Forca d’Acero. La memoria del Santo rimane oggi nei nomi (Marcello e Marcello) e nei soprannomi (Marciegl’) di molti sandonatesi e in quello della campana principale del Duomo. Di effigi, statua e dell’altare del 1588 non rimane traccia.
SAN MARCELLO PAPA E I SANDONATESI
Vissuto nel IV secolo, Marcello fu papa dall’anno 308 al 309. Di lui non si sa molto perché le fonti sono incerte e a lungo è stato confuso con San Marcellino. Il suo merito è di aver ristrutturato le parrocchie devastate dalla persecuzione di Diocleziano e di aver mostrato rigore verso i “lapsi” (i cristiani che, sotto la minaccia delle persecuzioni, compirono atti di adorazione verso gli dèi pagani) che pretendevano di essere ammessi ai sacramenti senza aver compiuto la prescritta penitenza. Per i sandonatesi fu il Santo giusto da invocare nel XVI secolo per sanare i conflitti tra le due antiche parrocchie del paese.