1° aprile tra San Donato e Atina: aperitivo, cena & DJ set

gustare_30-03-17Secondo tradizione, il 1° aprile è il giorno giusto per liberare le energie represse nei mesi di freddo. Quale occasione migliore per trascorrerlo, nel pomeriggio all’aria aperta, poi scesa la sera, nei locali della Val di Comino. Tre gli appuntamenti suggeriti: aperitivo presso il Caffè Cautilli, cena all’Osteria dei Frati Minori e dopocena al Caffè San Matté.

L’APERITIVO AL CAFFE’ CAUTILLI
Alle 18, nella piazza centrale di San Donato, l’aperitivo si fa gustoso con i taglieri di Mamma Giovanna, storica salumeria della valle conosciuta per i prodotti ricercati e di qualità. Tra i vini suggeriti gli organizzatori ricordano: Prosecco “Valdo”, Bianco “Grillo, Negroamaro, Primitivo e il Bianco de “I Muri”. Da non perdere i vini trentini dei “Conti d’Arco”: Gewursraminer e Muller Thurgau.

LA CENA ALL’OSTERIA DEI FRATI MINORI
Ad Atina, alle 20:30: “Pesce d’Aprile!”, una serata speciale con lo chef Marco Polo. Il menù finger food prevede: Tartare di tonno su crema di burrata, Millefoglie di pesce spada, Gambero marinato al Moijto, Mousse di ricotta e bottarga, Polpo con cous cous alle erbe e salsa affumicata, Crostoni di segale con pere e alici. Il primo piatto: Trofie al pesto di prezzemolo e colatura di alici su crema di cozze. Dolce: Zuppa inglese finger.

IL DOPOCENA AL CAFFE’ SAN MATTE’
A partire dalle 22, a San Donato, DJ Lallo mixa brani vintage e commerciali. Una serata divertente dove i brani selezionati sono il giusto compromesso con ciò che desidera ascoltare il pubblico. Il Caffè San Matté è un riferimento in Val di Comino per le serate dal vivo. Inoltre, essendo il cognome dei proprietari “Pesce” il divertimento… è assicurato!

LA TRADIZIONE DEL PESCE D’APRILE
In Europa i festeggiamenti diventano usanza dopo il 1582, anno dell’adozione del nuovo calendario gregoriano. Prima del 1582, il Capodanno era celebrato tra il 25 marzo – la vecchia data dell’equinozio di primavera – e il 1 aprile. Perché il “pesce d’aprile”? Perché… abbocca all’amo. Infatti gli scherzi hanno lo scopo, bonario, di burlarsi delle “vittime”. La tradizione trae origine dall’Hilaria, la festa che gli antichi romani tributavano alla dea Cibele ogni 25 marzo.

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