San Biagio Saracinisco è un piccolo quanto grazioso centro abitato incastonato tra i Monti delle Mainarde, che fu fondato verso il X secolo; benché il paese ha subito ingenti danni per cause sia naturali (terremoti) che belliche, ha un paesaggio ricco di boschi di faggio, laghetti e corsi d’acqua forse anche per la superiore protezione che gode, visto che il paese deve il suo nome al proprio patrono (San Biagio, appunto) e ai Saraceni, che dal Garigliano, si ritirarono nella parte più interna della Val di Comino, proprio qui a San Biagio.
TRA STORIA E NATURA
Le origini antiche sono testimoniato dalla presenza di diversi reperti archeologici di ferro, argilla e bronzo come le lance di ferro e i vasi in terracotta, ritrovati nella Necropoli, ma anche le mura poligonali che circondano la cittadina e il “Sepolcreto”, situato ai piedi del monte Croce. La catena montuosa delle Mainarde si trova tra le province di Frosinone e Isernia ed entra ufficialmente a far parte del Parco Nazionale d’Abruzzo nel 1990; queste, come tutte le montagne appenniniche, sono di origine calcarea (ciò è dimostrato dai rinvenimenti di alghe, coralli, molluschi bivalvi) che hanno formato gole e calanchi.
LE FONTI DEL VOLTURNO
Le “fonti del Volturno”, da cui partiva il famoso acquedotto augusteo di Venafro (grandiosa opera di ingegneria idraulica), rappresentano ancor oggi un luogo di grande suggestione dal punto di vista naturalistico e paesaggistico; praticamente una delle mete più interessanti dell’Appennino, anche per la presenza di particolari elementi faunistici come l’orso bruno marsicano, il camoscio d’Abruzzo, il lupo, il cervo, la vipera dell’Orsini, la lontra, l’aquila reale e il picchio di Lilford, così come da specie erbacee ed arbustive di estremo interesse, quali il pino nero e alcune residue stazioni di betulla.
IL MASSICCIO DEL META
Una menzione particolare va fatta ai Monti della Meta, sono una piccola catena montuosa nel confine tra il Lazio, l’Abruzzo e il Molise e prende il nome dal monte più suggestivo e affascinante: il Monte Meta mentre tra le montagne più alte troviamo il Monte Petroso (2247 s.l.m.), il Monte Cavallo (2039 s.l.m.) e il Monte Mare (2020 s.l.m.), tutte cime che presentano vistose tracce di glacialismo quaternario; nelle valli che si sviluppano nella catena montuosa in provincia di Frosinone, ci sono le acque dei fiumi Melfa e Mollarino.
L’ORSO BRUNO
La catena delle Mainarde sono l’habitat naturale quanto ideale per l’Orso Bruno marsicano, animale che può raggiungere nell’esemplare maschio, un peso massimo fino ai 160 chilogrammi, mentre le femmine sono anche se di poco, più piccole. Nel nostro Paese ci sono due sottospecie: Ursus arctos arctos (presente nelle Alpi centrali) e Ursus arctos marsicanus (quello che appunto troviamo nell’Appennino centrale) e quindi anche nella catena montuosa delle mainarde.
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Fonte: Lazionauta.it
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