Palazzo Cardelli

Il primo nucleo del palazzo fu costruito nel XVI secolo dal barone napoletano Inversi, la cui figlia sposò un Cardelli di Arpino ed ereditò tutti i beni. Due secoli più tardi fu ampliata l’ala di Via Fossaceca. Interessanti l’atrio dal sapore austero e vagamente monastico e le ringhiere in ferro battuto di forma bombata con sopra scolpito il cardellino, simbolo della famiglia.

Numerosi i personaggi illustri ospitati nelle stanze del palazzo. Nei primi di novembre del 1943, per sfuggire alla guerra e ai nazisti, trovò asilo il regista Luchino Visconti. Nell’autunno del 1949, assieme a Franco Zeffirelli, Antonio Pietrangeli, Suso Cecchi D’Amico e due segretarie, si trasferirà di nuovo dai Cardelli per scrivere la sceneggiatura del film La carrozza d’oro, in seguito girato da Jean Renoir nel 1952.

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