Il 10 dicembre la Val di Comino ricorda la Madonna di Loreto e la febbre verminosa

Una delle feste religiose più importanti della Val di Comino è quella che si svolge il 10 dicembre a San Donato, dedicata alla Madonna di Loreto. Questa devozione affonda sue radici nell’aprile del 1761 quando la cittadina fu colpita da una terribile epidemia di febbre verminosa. Una volta colpiti, i malati morivano in pochi giorni. Per liberarsi da «tale castigo», i sandonatesi fecero voto alla Madonna di Loreto di digiunare e di solennizzare la festa. Fatto il voto, l’epidemia cessò. Qualche tempo più tardi, papa Clemente XIV riconobbe il miracolo e concesse per la festività l’indulgenza plenaria perpetua.

La febbre verminosa nel ricordo di dell’abate Salvucci (1762)

«Dal 1° di aprile del 1761 principiò una forte epidemia con febre putrida e verminosa con violenza tale che i malati non vivevano se non sei giorni. Verso l’ultimo di detto mese fu fatto un voto da tutto il Popolo col consenso anche di monsignor Ill.mo D. Antonio Correale Vescovo di Sora, alla Beatissima Vergine di Loreto che se ci liberava da tal castigo, si obbligava a solennizzare e riguardare la sua festa che cade al dieci di dicembre con digiunare anche la vigilia, questo voto fu fatto in chiesa da un numeroso popolo dimaniera che era piena la chiesa ivi concorsa. Per questo io sottoscritto Abbate due feste prima nella solennità della messa ho esortato e pubblicato. Fatto tal  voto immediatamente cessò tal violenta malattia, e benché uscissero altri malati, non morivano così presto né con tanta frequenza. Osservato tal miracolo e particolarmente quello d’aver comunicato un lume ad alcuni che stavano bene, di pigliare controverme, e particolarmente la corallina, appena pigliata da chi che sia, cominciorno a far vermi in gran quantità, che il male cessò molto. Veduto dico tal miracolo lo proposi al popolo nella solennità della messa e di nuovo si obbligò al predetto voto. Questo male, quantunque andasse sempre diminuendosi ha durato un anno e un mese. Dal 1° di questo corrente maggio non si è più veduto detto male. Essendosi ricevuta dalla Beatissima Vergine tal grazia, deve questo Popolo adempire al voto. L’anno passato al 10 dicembre fu solennizzata detta festa né vi fu persona che fatigasse e che non digiunasse, così in appresso deve seguitare. Oggi 24 maggio 1762 Sandonato. Io Abbate Nicola Salvucci rivelo come sopra.»

L’indulgenza plenaria perpetua concessa in Val di Comino

Ogni anno bel Duomo di San Donato Val di Comino, in occasione delle celebrazioni del 10 dicembre, si rinnova la concessione dell’indulgenza plenaria. Secondo la teologia cattolica questo speciale dono permette al fedele di liberarsi dalle pene temporali dei peccati commessi. Il valore di questa indulgenza è lo stesso di quello che si ottiene durante il Giubileo. Le indulgenze sono disciplinate dai specifici documenti come Indulgentiarum doctrina.