La grande musica arriva in provincia per valorizzare tutti gli aspetti culturali e turistici del territorio. Torna anche quest’anno, dal 22 al 26 luglio, per la sua trentesima edizione, l’Atina Jazz festival. Sita tra le colline della Ciociaria sul versante laziale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Atina è un piccolo borgo circondato da laghi, montagne, centri storici, abbazie. Il suo festival e un piccolo grande esempio di iniziativa culturale sul territorio in cui la musica è l’occasione di una condivisione diffusa di natura, storia, cibo.
La prima edizione dell’Atina Jazz festival si è tenuta nel 1986, da allora ogni estate l’evento è diventato un appuntamento fisso per migliaia di persone che per l’occasione vistano questi luoghi non solo per i suoi appuntamenti strettamente musicali. La rassegna infatti prevede concerti ma anche un ricchissimo il calendario di «eventi collaterali» come escursioni, concerti nei boschi ed altre iniziative che tanta gente segue ogni anno con grande interesse. Tanti e importanti gli artisti che negli anni hanno calcato il palco di questa rassegna: Roberto Benigni, Rocco Papaleo, Chick Corea, Michel Petrucciani, Gilberto Gil, Stefano Bollani, Mario Biondi, Manhattan Tranfer. In generale il festival ha sempre ospitato grandi nomi del Jazz internazionale.
Di grande interesse anche il cast di quest’anno che prevede in scena artisti come Goran Bregovic, che aprirà la rassegna di quest’anno, ma anche nomi come Paolo Fresu, Gegè Telesforo, Angelo Debarre o Ron Carter. L’accessibilità alla musica di qualità e la promozione del territorio sono il vero obiettivo della direzione artistica di Antonio Pascuzzo (per 11 anni direttore artistico di The Place di Roma) che ha lanciato l’originale formula Do Ut Jazz (premiata lo scorso anno dalla Giuria del MEI Meeting Etichette Indipendente), perché consente a tutti i clienti degli alberghi o dei ristoranti della zona di accedere gratuitamente ai concerti.
«Quest’anno sarà un’edizione particolarmente significativa per l’Atina Jazz Festival – ci ha detto lo stesso Pascuzzo – festeggiamo infatti il trentennale di questa rassegna. Si tratta di uno dei pochi festival siti in contesti di provincia, siamo nell’entroterra ciociaro, in programmazione da così tanto tempo. Ho portato alla direzione artistica di questo festival tutta l’esperienza che avevo nella musica, come gli 11 anni vissuti al The Place. L’idea del “Do ut jazz” poi, è un qualcosa che va otre la musica. Abbiamo creato questo sistema per favorire l’affluenza turistica al festival e sul territorio. Chiunque viene in un albergo o in un ristorante non paga il biglietto del concerto. È un esplicito invito a venirci a trovare».
Sul cartellone di quest’anno poi Pascuzzo aggiunge: «Quest’anno il festival ha tanti nomi interessanti tra gli eventi principali in cartellone, Bregovic in testa, ma anche una serie di eventi collaterali fatti escursioni nei boschi con concerti improvvisati o iniziative enogastronomiche sempre legate alla musica e al jazz. Da mercoledì 22 luglio a domenica 26 luglio cinque grandi concerti sul palco grande e tanti altri eventi sul territorio animeranno queste zone. Sarà un contesto gradevole da tanti punti di vista».
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Autore: Fabrizio Finamore
Fonte: Iltempo.it
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