Il Museo del Novecento e della Shoah fa vivere ai visitatori l’esperienza della seconda guerra mondiale e della Shoah durante la battaglia di Cassino. Otto sale, attraverso un suggestivo itinerario interattivo e immersivo, raccontano: il primo Novecento, il fascismo, l’emigrazione, l’internamento degli ebrei stranieri, le tappe verso Auschwitz, l’aiuto agli ex prigionieri alleati, il referendum per la Repubblica, la ricostruzione di Montecassino. Il Museo, inaugurato il 18 giugno 2022 dal sindaco Enrico Pittiglio, nasce dalla collaborazione con il Museo dell’Olocausto di Washington avviata nel 2018. I curatori sono Luca Leone e Fabiana Piselli.
Allestimenti e attività didattiche
Gli allestimenti delle sale sono organizzati cronologicamente, scanditi da filmati a ciclo continuo. I visitatori possono sfogliare virtualmente con i touch screen documenti, diari di guerra e scritti inediti. Teche e cassettiere espongono gli oggetti della vita quotidiana di ebrei, emigrati, soldati tedeschi, italiani e alleati. Le immagini proiettate e i materiali esposti sono stati scelti per non traumatizzare i visitatori più piccoli e le persone sensibili. Un ascensore e un servoscala rendono la struttura accessibile ai disabili. Le attività organizzate prevedono visite guidate, laboratori, percorsi didattici, formazione per docenti, studi, ricerche, trekking urbano, escursioni sui luoghi della seconda guerra mondiale, eventi, manifestazioni per il Giorno della Memoria.
San Donato e gli ebrei stranieri
San Donato Val di Comino è stata una delle località d’internamento libero più importanti d’Italia e la prima del Lazio. I primi internati ebrei giunsero nell’estate del 1940 stabilendo buone relazioni con la popolazione e le autorità, da cui ricevettero accoglienza, aiuto e furono subito integrati. Tra le internate si ricordano: Margaret Bloch, amica e confidente di Kafka; Grete Berger, importante attrice del cinema muto e dell’Espressionismo tedesco, interprete di alcuni capolavori della storia del cinema: Lo studente di Praga, Metropolis, Il dottor Mabuse, Destino.
La Shoah durante la battaglia di Cassino
Con la caduta del fascismo e la militarizzazione tedesca della Val di Comino, San Donato divenne retrovia del fronte di Cassino e l’ultimo paese abitato prima della Linea Gustav. Il paese subì vari bombardamenti aerei e cannoneggiamenti, alleati e tedeschi, dal 5 novembre 1943 al 5 giugno 1944, ultimo giorno della guerra nel Cassinate. In quei mesi gli abitanti, in particolare le donne, soccorsero e aiutarono internati ebrei, confinate iugoslave e circa mille prigionieri alleati fuggiti dalle prigioni dell’Abruzzo e dell’Emilia Romagna, ricevendo attestati di ringraziamento firmati dal generale Alexander.