Casalvieri

Il paesaggio delicato consente una lettura del paesaggio affascinate, in quanto terra di passo per scambi commerciali tra le terre etrusche e la Magna Grecia. Al centro degli scambi, il santuario italico di Pescarola, con i resti dell’edificio termale, utilizzato dai pellegrini per immergervisi e per gettarvi i loro omaggi votivi.

Le prime notizie che citano Casalvieri le ritroviamo in una donazione del 1016 tra Pandolfo IV di Capua e Montecassino dove viene citata una “fontana de Casa Selberi”. Vista l’importanza strategica del territorio, nel XI secolo fu costruito un piccolo castello che nel 1215 – assieme a Schiavi (Fontechiari) e Casale (Casalattico) – fu donato da Federico II a Innocenzo III. Nel XIV secolo fu aggregato alla Contea di Arpino. Nel 1461 divenne nuovamente possedimento pontificio, per poi ripassare definitivamente al Re di Napoli nel 1472. Da quell’anno in poi, le sue vicende seguirono quelle del Ducato di Sora, amministrato dal 1580 al 1796 dai principi Boncompagni.

Nel corso del XVIII secolo si assistette ad un interessante sviluppo urbano e demografico, che favorì la costruzione di chiese e palazzi signorili, lo sviluppo di nuclei abitati rurali (i casali) e il restauro di mulini e del ponte sul fiume Melfa.

Oggi il centro storico si presenta al visitatore in tutto il suo fascino: le strade e i vicoli, costeggiati da palazzi signorili, stemmi, portali, botteghe artigiane,  costituiscono l’ordito su cui si dispiega parte della storia di questa comunità. Un patrimonio architettonico inaspettato e misconosciuto si schiude agli occhi del visitatore attratto dalle vie medioevali, in un susseguirsi di archi, logge, terrazze.

Casalvieri è conosciuto in tutto il mondo per la produzione dei palloncini di gomma. L’origine di quest’antica produzione risale al 1902, quando Angelo Rocca decise di dar vita alla prima fabbrica italiana di palloncini.

∴ Foto: Louise Shapcott