Scesa la notte, il 14 agosto ad Atina, le fiaccole, le torce e una suggestiva processione accompagneranno in trionfo la Madonna dormiente. Le origini della festa si perdono nei secoli.
DOVE E QUANDO
Atina, 14 agosto
LA TRADIZIONE
Nel 1856 furono rinvenuti i resti dell’antica statua grazie a “due devoti cittadini, animati dal racconto, che spesso udivano da persone degne di fede intorno a quella festa, ed all’esistenza della Statua, che si esponeva a rappresentare il Transito di Maria”. Durante le ricerche si presentò loro un anziano “a nome Luigi di Paolo, il quale giornalmente passava colà per l’incarico che aveva, di regolare l’orologio della Chiesa… disse loro di aver veduta egli una testa in legno con una porzione del busto”. Dopo aver effettuato uno scavo nel luogo indicato, il volto fu recuperato e portato a Napoli, dove Monsignor Aniceto Ferrante si adoperò per il completamento della statua. L’occasione permise di ristabilire la festività, da allora celebrata “con grande apparecchio, solennità indescrivibile, e concorso numerosissimo di popoli circonvicini”.